C’è un posto segreto in cui si può
essere se stessi. Pessimi o magnifici, sensibili.
Dentro quest’armatura di carne
c’è un posto, che non so individuare, dove sono racchiusi pensieri di inumani
momenti e idee fantastiche di periodi sublimi.
C’è un posto segreto in cui io
posso scrivere me stesso ed è il mio taccuino. Il prolungamento della mia
coscienza, dei miei vizi. miserie e virtù. Delle volte penso a quando non ci
sarò più e sorrido pensando a quando qualcuno leggerà. Mi auspico abbia l’apertura
mentale per considerare i miei appunti, le poesie e le parole sparse come il
fulcro più sincero di un uomo.
Ieri ho scritto qualcosa che parla
di me (come quasi tutto ciò che scrivo), anche se incita altri.
NON SMETTERE
Non
restare a guardare
con gli
occhi spalancati e pupille immobili
i sogni
che ti passano davanti
afferra il
tuo
guardatevi
e
qualunque cosa tu stia facendo
portalo
nel mondo
tenendolo
per mano come un bambino con il suo palloncino.
Siate
gemelli siamesi
litigate e
sudate
insieme.
Apprezza
la sua invadenza
senza
temere per la sua sopravvivenza
le
sconfitte
devi
sapere
hanno il
potere di renderlo caparbio.
Non cedere
al tossico piacere di avere un sogno da sognare
per sempre.
Non relegarlo
ad antidolorifico
unguento
miracoloso
di cui
ricoprirsi quando tutto è andato storto
una luce
artificiale
in fondo ad
un tunnel di rinunciatari.
Non
turbarti
se un
giorno lo troverai un poco lercio
le cose
reali sia alimentano d’impegno
sarà forse
il momento di mescolarlo alla realtà
e tu non
smettere di chiamarlo
sogno.
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