lunedì 29 dicembre 2014

Precipitiamoci


Quando il fondo sarà a pochi centimetri 
potremmo alzare la testa 
guardare il cielo da lontano
vederlo scuro e immaginarlo chiaro
pulire la sofferenza raggrumata in lacrime 
tentare di asciugare le ali umide
lanciarci 
provare a volare,
ma il vuoto durerebbe un attimo 
il tempo di un passo
in basso. 
Se avessimo il coraggio 
di tanto in tanto
di guardarci da lontano
col capo chino
ma il collo ritto 
le ali in tasca
ma lo stomaco agitato dalla speranza
e se riuscissimo ad avere in quel momento
 l’obiettività di vederci infelici,
avremmo il coraggio di lanciarci 
quando la nostra realtà non è il penultimo gradino di una discesa
ma  ancora un piedistallo.
Avremmo più tempo per precipitare
e per imparare a volare. 

© Anto Superbat