lunedì 28 marzo 2016

Il taccuino

C’è un posto segreto in cui si può essere se stessi. Pessimi o magnifici, sensibili.
Dentro quest’armatura di carne c’è un posto, che non so individuare, dove sono racchiusi pensieri di inumani momenti e idee fantastiche di periodi sublimi.
C’è un posto segreto in cui io posso scrivere me stesso ed è il mio taccuino. Il prolungamento della mia coscienza, dei miei vizi. miserie e virtù. Delle volte penso a quando non ci sarò più e sorrido pensando a quando qualcuno leggerà. Mi auspico abbia l’apertura mentale per considerare i miei appunti, le poesie e le parole sparse come il fulcro più sincero di un uomo.
Ieri ho scritto qualcosa che parla di me (come quasi tutto ciò che scrivo), anche se incita altri.


NON SMETTERE
Non restare a guardare
con gli occhi spalancati e pupille immobili
i sogni che ti passano davanti
afferra il tuo
guardatevi
e qualunque cosa tu stia facendo
portalo nel mondo
tenendolo per mano come un bambino con il suo palloncino.
Siate gemelli siamesi
litigate e sudate
insieme.
Apprezza la sua invadenza
senza temere per la sua sopravvivenza
le sconfitte
devi sapere
hanno il potere di renderlo caparbio. 

lunedì 21 marzo 2016

Alda Merini, storia di poesia e manicomi

Giornata della poesia 2016

La storia di Alda Merini non è solo la storia della poesia del novecento ma anche di un pezzo del nostro sistema sanitario nazionale.
Non si può parlare di lei senza fare riferimento alla sua vita in manicomio. Nelle poesie così come in alcuni libri descrive quel mondo fatto di inferriate, vessazioni e disumanità. Luoghi di detenzione e isolamento in cui pareva non esserci spazio per comprensione ed assistenza umana. Ho avuto modo di studiare la storia dei manicomi e per fortuna, dopo troppo tempo, di questi restano solo testimonianze come quelle della Merini, ma non è da dimenticare quello che era e quello che ancora dovrà essere fatto. 

domenica 20 marzo 2016

Cima, precipizio e la famiglia Hawking

Bocca della Selva è una frazione del comune di Cusano Mutri (Benevento) e lì c'è una ex-stazione sciistica. Ex perché gli impianti sono ormai dismessi. 
Io e due miei amici siamo saliti sulla pista da sci, a piedi,. E' stata una bella faticaccia ma una volta arrivati lì su, sul monte che si chiama Monte Porco (1625m), ho visto una natura bellissima. Un vero peccato che, proprio a causa della chiusura degli impianti, nessuno possa godere di questa bellezza. 

In questa foto il mio amico di passeggiate sta camminando sul bordo della cima; lo scatto mi ha fatto venire in mente che ogni cima può essere l'orlo di un precipizio. Insomma, in quel punto lì splendore e pericolo si uniscono in un baricentro di soggettivi momenti irrinunciabili. Evitare, di vivere almeno qualche passaggio della propria vita, in quel punto lì equivale a rinunciare un po' a tutto.
Certo è un azzardo, mi potrebbero dire molti. 

"Vita degli elfi" di Muriel Barbery, impressioni e citazioni


Appunti post lettura, miei impressioni, alcune citazioni e soprattutto no spoiler!

Una storia difficile da spiegare in cui tutto è chiaro fino a quando si sta leggendo.
Il protagonista è un mondo fantastico colmo di una strana "naturalezza magica" che riflettere e invita a superare certi limiti.
Il tema di mondi e specie che si scontrano può non essere originale ma nulla mi è sembrato scontato.
A fronte di tante descrizioni di ambienti e poca azione (almeno fino a metà libro) il ritmo resta sempre notevole. Questa caratteristica contribuisce a farmi dire che questo libro è speciale.