venerdì 21 ottobre 2011

Per capire la concretezza dell'amore: "La felicità domestica", Lev Tolstòj



Prima di addentrarsi in questo libro è bene conoscere almeno vagamente, qual erano le idee di Tolstoj sull’amore:

“Mi pare che la maggior parte delle persone che si innamorano si trovano l’un l’altra in questo modo: si vedono spesso, civettano entrambi, e finalmente si convincono di essere innamorati rispettivamente l’uno dell’altra; e soltanto dopo di ciò, per la gratitudine che suscita in loro questo amore immaginario, cominciano ad amarsi reciprocamente.”
(Tratto da una lettera, scritta da Tolstoj a Andréevna, la sua fidanzata).

Dopo questa breve premessa possiamo analizzare il primo romanzetto scritto da Tolstoj: “La felicità domestica”. È un romanzo breve che insegna raccontando una semplice storia di vita domestica: come si costruisce l'idea dell'amore, come la concretezza della vita quotidiana possa trasformarlo e soprattutto come l'amore sia inevitabilmente sottoposto a cambiamenti.
L'amore esiste ma non è quello delle favole. Chi sostiene il contrario non ha mai avuto un amore duraturo. Forse Tolstoj ci invita a riflettere sulla differenza tra passione (tipica di un rapporto giovane) e amore vero sottoposto a continue mutazioni.
La vera catastrofe per un rapporto è la fine del dialogo: i protagonisti infatti, quando si rendono conto che il loro rapporto sta per mutare, invece di dialogare e fornirsi nuovi appigli, si rifugiano nel silenzio, nel "non pensare". È l'inizio dell'”abisso”, di una crescente freddezza. Il dialogo finale, durante il quale dopo troppi anni la protagonista parla sinceramente al marito, restituisce un rapporto tangibile, pulito, sincero, magari sereno. Questo Tolstoj non lo specifica, probabilmente è troppo tardi.

Prendere coscienza che l'amore è anche una macchinazione della nostra emotività, non vuol dire non credere all'amore ma dargli una dimensione reale, in grado di vivere giorno per giorno e non solo boccheggiare nella fantasia.
La perfezione di un amore appartiene all'idea dell'amore! Per tale motivo un rapporto duraturo dev'essere accompagnato dalla stima reciproca. Nonostante quest'insieme di concetti sull'amore, che l'innamorato deve necessariamente conoscere, un amore vero pullula di magica intesa!
In definitiva questo libricino mi ha fatto riflettere non poco e lo consiglio a chiunque voglia comprendere pienamente l'amore, staccandosi dagli stereotipi che mirano a idealizzarlo (tipo principe-principessa o due cuori e una capanna).

CITAZIONE-CURIOSITA'

"La felicità domestica" è il libro che Christopher Mccandless (meglio conosciuto con il nome di Alex Supertramp), protagonista del film ispirato da una storia vera "Into the wilde", portò con sé in Alaska. E questo è il pezzo del piccolo romanzo di Tolstoj che viene recitato nel film:  


"Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?"


© Anto Superbat

1 commento:

  1. Buona sera, complimenti per questa presentazione. Potrebbe indicarmi la parte del romanzo in cui si trova il brano che cita alla fine? Ho letto l'edizione della Fazi editore (traduzione di Clemente Rebora), e non mi sembra d'averla letta. Molte grazie

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