Vorrei saperti magra di
pensieri
e spoglia d’incertezze
vorrei farmi piccolo
come quando
la sera
d’inverno
sotto le coperte
mi sussurri cose che
nessun’altro saprà mai
e la tua voce sembra il
miglior reading poetico
messo su per gli abitanti
del paradiso.
Vorrei saperti fare
piccola
guidare un pullman
piccolo
scoperto
turistico
per portarti a fare un
giro
tra le strade
in una di quelle palle di
vetro
dove non c’è nessuno
e la neve precipita lenta
ogni volta che il mondo
si capovolge e poi si raddrizza.
Indosserei le più calde corde
vocali
e t’inventerei le
migliori storie
su quelle strade vuote
di quegli edifici deserti
di quel mondo che ogni
tanto va sottosopra
e poi nevica
fortissimo.
Ti parlerei di me.
C’entrerebbe il mio mondo
che ogni tanto va
sottosopra
e il mio batticuore
fortissimo.
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