Il regalo del primo freddo

Nel silenzio di ogni sera, prima di dormire, analizzi la tua giornata con una certa afflizione. A volte, incoscientemente, parli a te stesso ripetendo parole, lentamente, mentre in parallelo la tua mente viaggia, di corsa. 


I pensieri della sera, quelli che appartengono al silenzio di ogni notte, sono chiusi in infinite scatole cinesi. Ogni scatola racchiude i pensieri di ogni giorno. E’ un gioco da ragazzi scoperchiarle in sequenza ed arrivare all’ultima scatola, quella che racchiude tutta la tua vita. Ti capita spesso di farlo, non sempre il sonno ti viene in aiuto. 


E’ forse un piccolo funerale quello che celebriamo ogni sera in quel letto. Seppelliamo tristemente il giorno che sta per morire. Non tornerà mai più. Ci pensiamo? Forse molti pensano banalmente ed egoisticamente di aver speso un giorno di vita ma quanti pensano di aver vissuto quel giorno di vita? Mettiamo noi al centro di tutto, non il giorno, il giorno che sta per morire, per sempre. La giornata di oggi, non tornerà mai più. Passata, finita. Per alcuni in paradiso, per altri all’inferno, per sempre. E’ non vita. Tu l’hai vissuta, altri, quelli che sono ancora non vita, non l’hanno vissuta e non la vivranno mai. 


Oggi è diverso però, oggi devi crogiolarti in te stesso, onnipotentemente. Beatamente solo. E’ un regalo del primo freddo. Solo metà viso è fuori dalle coperte, aria gelata corre nel naso, in posizione fetale cerchi di auto-scaldarti. Sorridi a te stesso, all'intimità dell'inverno. Oggi niente pensieri, niente analisi, le scatole cinesi resteranno chiuse, alleggerite dal calore che in te stai trovando.

© Anto Superbat