giovedì 21 ottobre 2010

Finestre notturne

Sembrano bottoni di una postazione di comando queste finestre. Poche luci sono accese. Isole di pace in un mare di inquieto buio, inquieto nulla.

Francesco fissa il soffitto, vorrebbe prendere la sua piccola palla e, ripetutamente, lanciarla contro quel soffitto per poi prenderla al volo. Gli capita di farlo spesso. Non di notte. Ora, però, vorrebbe rimanere ipnotizzato da quel continuo movimento, da quella sfera di fuoco, da quella Luna. Vorrebbe perdersi nei suoi pensieri, nella sua adolescenza.

Marco guarda lo schermo del suo computer. No, non collegato a facebook. Di fronte a sé ha solo una pagina bianca. Ora che la luce ha portato via le voci di tutti, lui prova ad ascoltare. Una poesia, un racconto, un pensiero, chissà.

Paolo e Federica, sono nel loro letto, in posizione fetale, l’uno di spalle all’altro. La luce accesa per loro è un appiglio di pace. Nessuno dei due vuole spegnerla, non si può affidare la propria vita all’ignoto mondo dei sogni, non si può volare leggeri senza un abbraccio di quiete. Quella luce è la sconfitta del loro orgoglio e la vittoria del loro amore.

Poi c’è Enzo, il suo volto è pieno di strade, di piccoli ricordi, solchi. Rughe. Lui dorme quattro ore a notte. E’ presto, troppo presto, per lui. E’ seduto sulla sua poltrona. La televisione è spenta. Ascolta il ronzio del neon che illumina il suo bottone, la sua finestra, la sua casa. Ogni notte crede di sentire dolore al petto, come sempre pensa che la fine sia arrivata. Un dolore al petto, figlio della solitudine. Un dolore al petto figlio del ricordo. Sua moglie. E’ volata via verso una notte eterna fatta di luce. Ora sente solo il rumore di quel neon, il suo unico amico.

Ed infine c’è Luna, lei non dorme.  Lei è tutto per tutti: una gigantesca palla luminosa; una mongolfiera; un volto, di un’attrice, forse, ad alcuni pare sorridere.
La Luna, l’unica grande finestra, l’unico bottone luminoso in un cielo a lutto per la notte.

E’ notte, per ognuno a suo modo.

© Anto Superbat


3 commenti:

  1. Sussurrato, silenzioso. Come se la Luna ci spiasse dalle finestre aperte, di notte.
    Secondo me sei sempre tu, o sbaglio?

    Bravissimo superbat!

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  2. Hai ragione sono parti di me. Momenti, ricordi, paure. Me ne rendo conto solo ora che ho letto a mente fredda... E' strano come inconsciamente abbia fatto tutto cio'...

    Grazie Pande!

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  3. Questa tua frammentazione mi commuove e mi fa pensare alle mille me stessa che conosco già e a quelle che devo ancora incontrare.
    E provo tenerezza e affetto per te e per loro, per i nostri mille volti e uno solo.
    Belle immagini, descrizioni di stati d'animo potenti.
    Mi piace molto anto questo tuo puzzle. Davvero tanto.
    miri

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