La cima può essere un'aspirazione, la si può osservare
come un pugile osserva l’avversario, valutare le forze necessarie, soppesare il
sacrificio dei sogni.
Immaginare l’aria pura della cima mentre si è già in
viaggio è inoculare nuova energia, combattere l’avvilimento. La cima la si può
osservare dalla montagna stessa dopo metà percorso, forse. È necessaria
accortezza in ogni passo, fare attenzione a non precipitare ma non si tornerà
indietro.
La cima può essere una protezione, un antidolorifico
per uomini statici, che ogni giorno di più perdono confidenza con la vita, con
il fare. S’incrostano di fallimento.