martedì 14 febbraio 2012

T'ho pensato, San Valentino



"T'ho pensato perché sono entrato di fretta in un supermercato, ho comprato una scatola qualsiasi con delle cose dentro e di corsa mi sono messo in fila nell'unica cassa aperta.
Ho chiesto alle signore d'avanti a me, con carrelli pieni di wursel, birre, latte e merendine se potevo passare avanti. Ho un'urgenza, una faccenda da sbrigare il prima possibile: devo comprare questa cosa perché questa cosa certifica il mio pensiero per te. 


Il pensiero di te è inserito nei piccoli buchi rimasti liberi tra azioni frettolose. Non fa niente, il pensiero vero è nel fine ultimo, nella cosa che si tocca.
Nel mio cuore c'è il mio amore ma non posso strapparmelo dal petto per fartelo vedere per cui la scatola di cioccolatini è il mio cuore sostitutivo. 
L'ho comprata e ora lì dentro c'è il mio amore.

Ah gli occhi. Anche lì c'è l'amore ma guardarsi, pupilla contro pupilla, è poca roba e senza fretta.
E' palloso.
E poi, potrei mai regalarti uno sguardo? Non si può incartare, niente fiocco, niente nastrino. Niente di palpabile.

Ho pagato. Ho imbustato. Ora sono più tranquillo.
T'ho pensato di fretta, poi ho ripreso a pensare al resto."

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