Avevo deciso di rimanere in silenzio, per ascoltare la matita, come l‘ago di un grammofono, un disco in una caserma, dopo un giorno di guerra.
Farmi portare altrove, spiegarmi un po’ di cose sulla vita.
Credo
che l'otturatore della macchinetta fotografica si sentisse a disagio a rubare
la "scena uditiva" a foglie e brecciolina compresse dai miei
scarponi. Ho
navigato in un
lago di foglie